Generazione Touch – Gary Chapman, Arlene Pellicane
|Generazione touch non è il libro che ti aspetti. Dipende in gran parte dal titolo che non c’entra nulla con l’originale: Growing Up Social – Raising relational kids in a screen-driven world (Crescere social – allevare bambini con competenze relazionali in un mondo guidato dagli schermi). Pensavo di aver tra le mani una rassegna di studi sull’interazione tra bambini in età prescolare e device digitali ed invece mi sono trovata a leggere un testo su come tenere i bambini lontani dalla tecnologia.
Gli autori ritengono che l’esposizione precoce e prolungata di bambini e ragazzi ai contenuti resi disponibili dal web via smartphone, tablet e device analoghi sia altamente dannosa per lo sviluppo psico fisico ed in particolare per lo sviluppo delle competenze sociali e l’armonia familiare. Individuano 5 competenze fondamentali (capacità 10 e lode) per il successo sociale e per ciascuna illustrano come il digitale ne distorca od ostacoli la corretta acquisizione: affetto, riconoscenza, gestione della rabbia, capacità di scusarsi, attenzione. Per sviluppare queste competenze è necessario che i genitori guidino lo sviluppo del bambino attraverso i 5 linguaggi dell’amore: contatto fisico, incoraggiamento, tempo di qualità, doni e servizio.
Se siete su questo sito probabilmente siete favorevoli come me all’utilizzo delle nuove tecnologie da parte dei bambini. Questo testo quindi potrebbe irritarvi ( anche perché in molti passaggi è estremamente conservatore), tuttavia fa bene leggere anche di posizioni contrarie alla propria tanto più quando si scopre che, pur da punti di vista opposti, ci sono molti elementi condivisibili.
Abbiamo tutti fatto esperienza di come i device digitali risucchino l’attenzione dei nostri figli rendendoli al contempo completamente assorti e completamente assenti. Abbiamo tutti notato come i bimbi imparino rapidamente l’uso dei device e ne diventino presto dipendenti, dando di matto quando cerchiamo di toglierli. Abbiamo tutti sperimentato la frustrazione di bambini non più abituati alla pazienza, all’attesa, alla perseveranza nella difficoltà. Cyberbullismo, sexiting sono nuove paure per i genitori di adolescenti.
Nel mondo digitale (il bambino) si abitua ad ottenere sempre ciò che vuole, quando lo vuole e come lo vuole. Questo cattura subito la sua attenzione ma non assomiglia alla realtà per cui lo stiamo crescendo.
Come genitore, le buone intenzioni non ti porteranno mai da nessuna parte.[…]
Il mestiere di genitore non è un gioco dove è possibile passare la mano. La responsabilità di crescere un figlio non si condivide con la scuola, il governo, l’istituzione religiosa o magari la baby sitter. Per quanto sia importante il ruolo della comunità, sei tu il primo insegnante di tuo figlio in ogni fase d crescita. […]
Non rinunciare alla tua influenza di genitore solo perché nn sei pratico di un certo device o Internet. Interessati delle app usate dai figli, chiedi agli altri genitori o iscriviti ad un corso[…] non puoi rimanere indietro mentre loro viaggiano soli in un mondo digitale in rapida evoluzione. Perché senza l’autorità dei genitori, Google diventa la risposta a tutti gli interrogativi della vita.
C’è un forte richiamo ai genitori in questo libro affinché assumano le proprie responsabilità educative, iniziando da se stessi per capire se il proprio uso dei media è di buon esempio per i figli. Senza scuse, assumendo posizioni anche scomode e/o faticose nella convinzione che a lungo termine si sarà ripagati dall’interiorizzazione delle regole e degli insegnamenti.
Il consiglio degli autori va verso un contenimento molto rigoroso dello screen time nella convinzione che i ragazzi non siano un grado di auto-regolarsi e posti davanti ad alternative analogiche le preferiscano e possano trarne maggiori benefici.
Sebbene condivida il richiamo alla supervisione dei genitori rispetto alla fruizione dei media digitali, ciò che non mi piace di questo libro è il pregiudizio che vede genericamente il male dietro il loro utilizzo: gli autori paventano rischi quali obesità, riduzione dell’apprendimento, isolamento sociale, abuso di droghe ed esperienze sessuali precoci. Non si fa distinzione nella qualità dello screen time, tra una fruizione attiva e passiva dei contenuti dando per scontato e unico un modello push del tipo televisivo. A tratti suona anche ridicolo nel dipingere gli sviluppatori come pusher di programmi pensati per creare dipendenza nel cervello dei ragazzi. La cosa più triste è che spoglia gli stessi ragazzi – specie gli adolescenti – del riconoscimento dell’autonoma capacità di scegliere, di valutare la qualità dei prodotti fruiti e quindi di assumersene la responsabilità.
In definitiva un libro buono per suscitare una riflessione ma inutilmente allarmista e decisamente pessimista e spregiativo nei confronti dei ragazzi.
Generazione touch. Come educare i figli allo sviluppo delle relazioni sociali nell’era digitale
Gary Chapman, Arlene Pellicane.
Hoepli 2016
ISBN: 9788820370961
Generazione touch è disponibile presso la biblioteca di Vimercate e su mlol.